Questo libro si lascerebbe divorare anche solo in una giornata per quanto è bello e scritto in modo coinvolgente. Se invece si resiste alla bramosia di lettura, si vive un’esperienza magnifica, imperdibile per ogni “amante” della lettura. I personaggi, le ambientazioni, lo stile tutto è scarno, incisivo a vantaggio della ricchezza di sensazioni che è capace di muovere. Il classico libro che quando arrivi in fondo all’ultima pagina ti lascia piena di emozioni.
Una storia d’amore fuori dalle righe che si intreccia con la cultura dell’Indocina degli anni 30, le differenze sociali e razziali nel colonialismo francese, con una famiglia arida, una madre dall’ego ingombrante, dei fratelli sgangherati che crescono ognuno per sé e l’assenza di una guida paterna. Un ambiente dal quale fuggire verso un amore sbagliato, scandaloso, ma per questo desiderato e passionale e che si rivelerà autentico. Alcuni momenti sono struggenti.
La Duras non indora la pillola, scrive e parla al lettore senza peli sulla lingua. Non c’è diplomazia nelle descrizioni di contesti e sentimenti.
Le asperità interiori di questa piccola, ma scaltra e cinica, bambina francese di 15 anni – sé stessa – sono rese dalla scrittrice magistralmente con il suo stile parattatico, sincopato, che concentra e tiene il ritmo fino in fondo alla storia. I continui salti temporali e dell’Io narrante, che cambia spesso la persona singolare dalla prima alla terza a seconda dei periodi, costringono a mantenere alta l’attenzione durante la lettura, per certi versi non facile, di questo brevissimo, ma intenso romanzo.
Emerge duro il senso dello scontro tra l’interiorità della protagonista e i personaggi sullo sfondo che si relazionano con lei. Tutti sono, per lo più, richiamati senza nome di battesimo: l’uomo di Cholen, il fratello maggiore, il fratello più piccolo, la madre. Si accentuano i ruoli, più che le identità. Personaggi senza volto, senza sentimento che fanno apprezzare, quasi giustificano l’amore scandaloso per l’amante cinese. Scene familiari descritte fino al paradosso, e delle quali lei è talvolta spettatrice, talvolta protagonista, da cui evade, entrando nella camera dei loro incontri d’amore.
Questo amore proibito, osteggiato, indecifrabile, nel quale la carnalità è soprattutto un tentativo di comunicazione tra due persone diverse in tutto: posizione sociale, età, cultura. “ Avvinti, incatenati, insieme nello spavento, ed ecco lo spavento dissolversi, ecco che gli cedono ancora, in lacrime, disperati, felici”. L’uno “innamorato in modo abominevole” dell’altra.
Dopo essere stati maltrattati dalla Duras con la sua scrittura tagliente, cruda, che ferisce dove deve ferire e scandalizza dove vuole, si procede verso la conclusione del romanzo dove emerge la maestria della scrittrice. Il ritmo della narrazione si placa e lascia spazio a momenti di profonda tenerezza e vulnerabilità. Finalmente ci si lascia andare al sentimento e, in questo amore, filtra un barlume di tenerezza. Una boccata d’aria in un clima descrittivo serrato. E’ solo alla fine del romanzo che scopriamo appieno la dolcezza dell’uomo di Cholen, che avevamo solo potuto intuire all’inizio del libro come contraltare alla debolezza d’animo, quando è descritto minuziosamente l’incontro tra i due e l’incapacità di lui di proteggerlo. Queste pagine sono avvincenti e non permettono di interrompere la lettura, letteralmente rapiscono i sensi.
Non posso svelarvi altro. Va vissuto, leggendo. Vi toglierei troppo.
Ho trovato questo libro meraviglioso. Un concentrato di umanità, che spazia dalla più bassa alla più alta. Il libro lascia senza parole fin dall’incipit che porta nel vivo della storia senza accorgersene neppure.
Impossibile non farsi coinvolgere e travolgere dalla Marguerite Duras de “L’Amante” che ci parla in parte di sé stessa. Di quando visse a Saigon “in quella fascia della terra che non ha primavere, non ha risvegli” e il “clima è sempre uguale, afoso, monotono”, in quel mondo descritto in modo sublime in tutta la sua apatia e rarefazione. Quella “ragazza con il cappello da uomo e le scarpe d’oro” che “aveva fin dal primo istante in suo potere l’uomo” della limousine nera. Sono sicura che amerete come me questo libro. Che lo rileggerete, e sarà allora, superate le sue ruvidità stilistiche, che vi godrete appieno la sostanza narrativa.
titolo: L’AMANTE, autore: MARGUERITE DURAS, editore: FELTRINELLI UNIVERSALE ECONOMICA acquistabile sul sito Feltrinelli <—– link affiliato o qui su IBS
No Comments