LIBRI RECENSIONI

AUTOGRILL. LA STRAORDINARIA STORIA DI ROCCO PANTANO di Michele Lamacchia: la Storia nelle storie

7 Gennaio 2020

Quando sai scrivere e hai una buona storia, il libro esce ottimo. Questa è la breve, ma straordinaria storia di Michele Lamacchia, scrittore e autore del romanzo “Autogrill. La straordinaria storia di Rocco Pantano”.

Leggere questo libro mi ha dato la sensazione che non tutto è perduto nel panorama della narrativa contemporanea. Lamacchia è un esempio di come la buona scrittura, sorretta da una fervida fantasia e dalla voglia e urgenza di “dire” qualcosa di importante e quindi di far riflettere, possano generare buoni libri e non solo.

Autogrill è infatti un libro piacevole da leggere, avvincente, che tiene un ritmo costante nella narrazione e fa amare i personaggi che la popolano. 

Questo avviene grazie alla scrittura dell’Autore che usa un linguaggio non scontato

La storia è infatti un susseguirsi di piccoli racconti nei quali Michele Lamacchia cesella il ritratto dei suoi personaggi, in realtà, tutti ugualmente protagonisti di un viaggio verso il culmine della storia. Qui si giungerà solo dopo aver goduto il racconto e la descrizione della storia personale di ciascuno intrecciata, in modo sapiente, con la Storia contemporanea di un paesino, Carino, che potrebbe essere qualsiasi luogo del nostro magnifico e immortale Meridione con le sue tradizioni, la sua mentalità e i suoi ameni abitanti.

Ciò che colpisce di Lamacchia è il linguaggio personale, che diventa stile. Non si tratta di una scrittura, si tratta della “sua” scrittura. La capacità di creare un linguaggio che riporta ai luoghi in cui è ambientato il romanzo, e che lo scrittore conosce, ma che è al tempo stesso universale e caratteristico. 

Si crea così uno stile unico, nel quale è ampia e decisa l’impossibilità di assimilarlo ad altri autori. La caratteristica che deve avere uno Scrittore, Michele Lamacchia, ce l’ha. 

Premesso questo, il romanzo è un intreccio complesso, fantasioso e al tempo stesso realista. O meglio, leggendo Autogrill si ha la sensazione di ritornare al Verismo. E quando parlo di Verismo lo faccio nel senso proprio che il concetto e la parola hanno nella nostra letteratura. Le stesse passione e cura per la descrizione dei personaggi e delle storie, che regala più volte la sensazione di tornare indietro nel tempo a italiane penne illustri (non a caso meridionali) della nostra migliore letteratura, che dipingono come in quadri dal tratto deciso il nostro Marino, Masto Rocco, Benedetto e la conturbante Maria Pia. 

Scene pennellate con decisione e con rigore narrativo che non lasciano spazio all’immaginazione del lettore, perché descrivono esattamente ciò che l’Autore vuole dipingere: la sua storia

Un libro che ha il pregio di ripercorrere nell’ambientazione trent’anni della Storia italiana, non solo tramite la storia dei singoli personaggi, ma anche attraverso quella dei paesi che abitano. Un viaggio attraverso “l’itaglietta”, e da questa verso l’Italia.

Un colorato, dialogato, spaccato degli usi e dei costumi, della politica e della società italiana appena trascorsa che ha portato alle caratteristiche socio-culturali attuali. 

Si deve sottolineare la capacità dell’Autore di aver scelto la via di una narrativa non solo d’intrattenimento e di aver centrato l’intento grazie a un attento lavoro di ricostruzione bibliografica, apprezzabile nell’indice a margine del libro e che, nel dispiegarsi del racconto, si percepisce come spina dorsale reale e come orsa maggiore nella composizione della storia.

foto visibile sui siti dell’Autore

La tecnica di scrittura è davvero quello che colpisce una volta chiuso il libro. Se si ripercorre a ritroso la storia dal punto finale del libro, che è anche il suo culmine, si apprezza la capacità di andare dal particolare al generale in un continuo esercizio narrativo capace di creare suspance e visione globale del romanzo senza tuttavia svelarne i punti salienti, mantenendo quella tensione che impedisce a chi legge di dire “leggo un ultima pagina e continuo dopo”. 

Scelgo di fare questa recensione senza “intaccare” minimamente la trama, senza darne indizi per timore reverenziale di svelarne troppo. È un regalo lasciarne la scoperta al lettore, credo sia un segno di rispetto obbligatorio, quando una trama è così ben articolata e complessa. 

Non riesco però a non segnalare come il capitolo “Festa, Farina (e Forca)” sia emblematico nel portare il lettore con tutto sé stesso nella realtà di un qualsiasi paesino del meridione italiano, facendolo perdere tra le sue tradizioni. Lì conoscerete il Sindaco Raniero, attraverso una descrizione esilarante, che ricalca precisamente quella di qualsiasi politico locale che, in modo inevitabile vi verrà alla mente, eccitato per l’arrivo della televisione e del Presentatore della Televisione! Perché

la televisione portava soldi, bellezza, umore, progresso, benessere. In una parola: futuro”.

E rimarrete anche voi a bocca aperta quando incontrerete Maria Pia:

In costume tradizionale, con gli occhi profondi come il mare di notte, la pelle di seta, il profumo buono della primavera ancora lontana, la bocca più bella ancora (ma assai più bella) di quella della sposina sul palco”.

Sarete illuminati improvvisamente dalla stessa luce abbagliante dei luoghi. Il sole lucano, i sapori lucani, le leggende; la vita dei piccoli centri fatta di un’arretratezza che diventa poesia e di un’immobilità umana che genera protezione, amore. Questi sono i sentimenti che lascia Autogrill, un libro veramente ricco di Storia, storie e immagini che appartengono a tutti. 

Lamacchia riesce a passare da uno stile ironico e scanzonato a uno formale con agilità. La sua penna è sempre fluida, il periodare complesso (evviva!), ma non complicato e quindi non timoroso della punteggiatura, non amante dello “spezzettamento” di pensieri e azioni, in nome di una imposta brevità che non si sa quando né chi, abbia decretato qual sinonimo di chiarezza stilistica. 

Autogrill è una commedia composta di tanti atti e di quello finale dove tutti i protagonisti si ritrovano, dando un senso al tutto. Il racconto autentico di una comunità con le sue ombre e i suoi lati oscuri, fatti di sentimenti a volte inconfessabili a volte appassionati, ma tutti portatori di quel messaggio ultimo che lo scrittore lascia nel lettore. Qualsiasi sia il sentimento in cui può essere tramutato, ognuno porta dentro di sé la necessità e il desiderio di cambiare tutto, di arrivare a un obbiettivo, di fare una rivoluzione.

Come avverrà, chi la farà a Carino, il paesino immaginario in cui l’Autore ambienta il romanzo, sta a voi scoprirlo, sta a voi recarvi lì, dove tutto è quello che si vede o forse no. Dove anche il paesaggio nasconde la Storia e dove una storia può modificare un paesaggio. Sta a voi salire sul Montedoro, quel monte dove tutto è possibile, muto, immutabile che per ognuno rappresenta qualcosa e può portare a qualcosa. Starà a voi interpretare la realtà interiore descritta da Michele Lamacchia in questo libro in cui il simbolismo è alto. 

Per questo non si può svelare niente della straordinaria storia di Masto Rocco Pantano, del Maresciallo Marini alle prese con la malacrianza, dei sogni e delle difficoltà di Cortese Benedetto, “delle chiacchiere” di Carmelo il muto, e delle convinzioni di Fefè il bombolaio del gas. Lasciatevi trascinare assieme alla Carrusara nella Processione dell’estate del ’94, e gioite dei colori, dei suoni, delle chiacchiere dei devoti, della fretta e del fervore che si creano attorno alla Santa Vergine, della forma del sacro di Padre Vanni e del profano di Cosimo, Cosetta e gli altri, del religioso che si fa grottesco in Don Marcello, il tutto descritto con gli stessi ritmi coloriti, alternati e sincopati dell’evento più grande che assorbe ed esalta la vita di Carino.

foto visibile sui siti dell’Autore

Insomma in Autogrill ci siamo dentro tutti. E tutti nello stesso modo, tra sentimenti, azioni, misfatti e buone azioni.

Una lettura consigliata a tutti; a chi vuole riavvolgere il nastro della Storia di 30 anni e ricordare come siamo arrivati fino a qua: tra televisioni, simulacri, imbonitori e speranze, più o meno, false.

Ma soprattutto a chi vuole respirare l’aria autentica delle tradizioni umane italiane vive e immortali. 

SEGNI PARTICOLARI: Vi segnalo anche il luogo dove approfondire la conoscenza dell’Autore, che vive il web in tutte le sue forme (ad esempio i social come IG o Facebook dove lo trovate rispettivamente con il nick leparolecreanomondi o con il suo nome) purché siano legate al mestiere della scrittura, e che potete consultare a questo link. Lamacchia ha infatti all’attivo altre pubblicazioni nelle quali è possibile riconoscere lo stesso stile personale e gli stessi voglia e impegno nel narrare storie che riflettano le caratteristiche della società contemporanea.
#civediamotralerighe

TITOLO: Autogrill. La straordinaria storia di Rocco Pantano, AUTORE: Michele Lamacchia, EDITORE: Altrimedia Edizioni, PAGG: 238, PREZZO: 16,90€.

ACQUISTABILE sul sito dell’Editore a questo link.

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