Sapete quanto ami Pier Paolo Pasolini; il centenario dalla sua nascita, per coloro che come me lo amano, è solo una delle tante occasioni per parlare di lui.
Per me Pasolini, ma l’ho detto tante volte è un punto di riferimento, e leggere questo libriccino di Massimo Recalcati mi ha illuminata proprio su ciò che dello scrittore, finora, era rimasto un po’ nel buio.
È un’omaggio breve, ma denso di spunti. La riflessione dello psicanalista si punta proprio sulla lacerazione che viveva in Pasolini, di cui viveva Pasolini e la spiega, la sviscera.
L’ho trovato non solo accessibile, ma interessante e risolutivo. Anche se questa parola poco ha a che fare con lo scrittore, visto che di soluzioni ne forniva e ne aveva poche. Tante erano piuttosto le domande che lo inquietavano e che sollevava alla società.
È stata una vita dedicata ai margini, alle zone di confine, a quella linea sottilissima che divide il bene dal male, l’accettabile dall’inaccettabile, il visibile dall’invisibile.
Dedicata alla speculazione e a fare luce sulle ombre del progresso che non è evoluzione ma sicura causa di cambiamento antropologico. L’ossessione di Pasolini.
Recalcati ci spiega perché e spalanca questa stupenda finestra sulla vita e la psicologia dello scrittore e uomo Pier Paolo Pasolini. C’è di più nel mio pezzo su LuciaLibri in bio.
Avete letto qualcosa di Pasolini? Vi sentite attratti da lui o respinti? E sapete perché? Sarebbe interessante per capire le ragioni di una cultura che lo ha riguardato.
TITOLO: Pasolini. Il fantasma delle origini, AUTORE: Massimo Recalcati, EDITORE: Feltrinelli, PREZZO: 9,50€, disponibile su IBS
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