Fortissimo è stato l’impatto delle tematiche trattate in questo libro, scovato per caso.
Nel Trentennale della Guerra dei Balcani, tema del libro, e quindi del secondo Genocidio in terreno europeo dopo la Shoah, che nessuno ha il coraggio di ricordare, capire come quella guerra abbia modificato le dinamiche del racconto e della comunicazione della informazione bellica alla popolazione e al mondo, ha fatto luce per capire e constatare come si stia ripetendo quello schema anche oggi, in Ucraina. E prima in Siria. Stesso tutto.
La prosa di Velickovic è giornalistica, quindi arriva dritta, non filtra; secca, colpisce senza ombre.
Le storie raccontate sono, sì, racconti, ma in verità per lo più spaccati di vita durante la guerra, che hanno come protagonisti persone reali, e scene reali. Con incursioni autobiografiche.
Consiglio questa lettura, specie oggi. Punta un riflettore dove abbiamo bisogno di guardare: le informazioni e la retorica della guerra, manipolate e create per giustificare, coprire mistificare responsabilità oggettive. Conoscendo, si impara a districarsi, difendersi. Per questo lo trovo un libro che su uno scaffale ci debba stare. Per il passato; perché è presente; perché, ahimè, sarà il futuro.
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TITOLO: Serbia Hardcore, AUTORE: Dusan VELICKOVIC, EDITORE: Besa Muci, PREZZO: 15,20€, disponibile su IBS
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