Ho scelto Il senso di una fine di Julian Barnes perché era da tempo che mi inseguiva il fascino del solo titolo.
Ora che l’ho letto posso dire che è uno dei libri più belli della mia vita.
Tecnicamente perfetto, enigmatico, irritante, elegante in stile, storia originale e personaggi costruiti bene senza essere vivisezionati, lasciando al lettore solo indizi ed evocazioni e quindi piena libertà di interpretazione e lettura.
Il senso di una fine è un marchingegno fatto a posta per coinvolgere, intrappolare, inanellare il lettore nella scoperta della trama; che punta ad avere la sua attenzione senza mai richiamarla apertamente, è un gioco di squadra tra voce narrante del protagonista e stile che è esempio valido e straordinario di ciò che si chiama narratore inaffidabile.
È un libro che continui a leggere anche dopo averlo chiuso, in cui particolari si accendono dopo giorni e ti accorgi che li avevi trascurati.
Come ogni “buon libro” le chiavi di lettura si svelano nel tempo e sono quelle che ti stimolano poi a leggere e a rileggere.
Ne ho scritto anche su LuciaLibri e lo trovate in bio.
Questo meraviglioso libro ha meritato il prestigiosissimo Man Booker Prize 2011.
Non privatevene, se potete.
TITOLO: Il senso di una fine, AUTORE: Julian Barnes, EDITORE: Einaudi, PREZZO: 10,45€, disponibile su IBS.
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