Antonio Scurati, negli ultimi anni, si è dimostrato un ottimo interprete del periodo più controverso della Storia italiana, narrando di fascismo e dei suoi interpreti.
Ho scoperto, con grande piacere di lettura, Il padre infedele tra le altre proposte della sua narrativa, che pure fotografano i cambiamenti socio-culturali del nostro paese, partendo da storie, diciamo così, “di tutti i giorni”, vite quotidiane prese da sconvolgimenti, più o meno globali, con ricadute su tutti.
Il padre infedele, è una di queste.
La storia di Glauco e Giulia, del loro menage che una mattina si inceppa con una dichiarazione di Giulia, quasi surreale per il cuore di Glauco:”forse non mi piacciono gli uomini“.
Tutto si rimescola, torna in discussione: il futuro, ma soprattutto il passato e il presente, per incidenza.
UN VIAGGIO NELLA COPPIA E NEL DUEMILA
Ne Il padre infedele, Antonio Scurati affronta il tema della vita di una coppia che ha appena avuto una figlia si inceppa. Scurati passa al microscopio queste paternità e maternità attempate anche per analizzare e focalizzare i cambiamenti avvenuti nel primo decennio del Duemila.
Il terrorismo, le Torri Gemelle, la crisi dei mutui, il mondo sempre più devoto all’immagine che si emancipa dalla sostanza delle cose, dagli affetti. Relazioni, non solo di coppia, ma anche generazionali. Emblematico è il rapporto tra Glauco e suo padre, archetipico.
La gioia di diventare padre e madre trasfigura la coppia. Una narrazione interstiziale cui Scurati lascia il lettore a dare un esito, sceglie, per converso, il finale aperto.
LA SCRITTURA: UN RITMO IN EQUILIBRIO SULLA SCELTA DEL LESSICO
Mi ha colpita molto, e piacevolmente, la scrittura di Scurati. Accurata, precisa, elegante, ricercata ma non complessa. Lessico scelto, mai lasciato al caso nella costruzione della frase (evviva!) articolata, eppure non prolissa. Tutto misurato, anche laddove potrebbe sfuggire di mano, si potrebbe facilmente esagerare e cadere nel peccato della ridondanza, Scurati mantiene l’equilibrio.
Un funambolo in bilico sulla pagina dove il contenuto trova posto attraverso una scrittura sapiente.
Il padre infedele di Antonio Scurati è un bel libro che, a 10 anni dall’uscita, valsa anche la candidatura allo #Strega, permette di analizzare vent’anni del Millennio attuale, le promesse, mantenute e mancate, e le cadute sociali.

TITOLO: Il padre infedele, AUTORE: Antonio Scurati, EDITORE: Bompiani, PAGG.: 208, PREZZO: 8,50 €, disponibile QUI.
Nella foto, un omaggio personale all’arte di Virginie Matz.
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